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  • Immagine del redattoreC1V Press

La grande lezione del Covid-19: vaccini sì, vaccini no, e non per tutti.

Il 2020 sarà ricordato come l'anno della pandemia che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, di lavorare, di studiare. Paradossalmente, la facilità di relazionarci, grazie agli sviluppi tecnologici che hanno reso possibile viaggiare nel mondo in poche ore, ci ha portato a rinchiuderci nelle nostre abitazioni, perché è proprio sfruttando le relazioni umane che il Covid-19 si è potuto diffondere da una parte all'altra del globo terrestre. Mentre i negazionisti continuano ad essere scettici sull'esistenza del virus, gli scienziati si sono immersi nella ricerca per trovare un vaccino che possa prevenirne e fermarne la diffusione e 13 principali produttori hanno avviato i motori per fornire le dosi per quella che è la più grande vaccinazione di massa della storia. Attualmente, la popolazione mondiale conta 7,8 miliardi di persone.

Secondo il rapporto della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, "poco più della metà (il 51%) delle dosi pianificate per la somministrazione - quasi 7,5 miliardi, per 3,7 miliardi di persone - andranno ai Paesi ad alto reddito, che rappresentano il 14% della popolazione mondiale".

Come viene ripartita la vaccinazione?

"I paesi ad alto reddito hanno prenotato poco più della metà delle dosi di vaccino pianificate dai 13 principali produttori dei farmaci - si legge nel rapporto - mentre i paesi a basso e medio reddito avranno il resto, nonostante rappresentino oltre l'85% della popolazione mondiale. Anche se tutti e 13 i produttori dei vaccini riuscissero a raggiungere la loro massima capacità di produzione, almeno un quinto della popolazione mondiale non avrebbe accesso ai vaccini fino al 2022".

In questo scenario, mentre il 27 dicembre del 2020 (circa un anno dopo dalla comparsa del virus) le prime dosi vengono inoculate al personale medico, agli infermieri e agli operatori sanitari, in una data che per molti sarà una grande giornata da ricordare, diversi mostri e fantasmi popolano le menti (e i social) di chi non accetta la vaccinazione, conferendole un significato di privazione della libertà.


Nonostante sia evidente che a toglierci la libertà sia stato proprio il virus, e che combattendolo con la prevenzione potremo tornare a essere liberi di vivere come prima, o forse con qualche cambiamento che le misure di distanza ci hanno fatto adottare, "è la mancanza di informazione che il più delle volte (e lo stiamo osservando dal vivo) genera mostri e fantasmi che rendono difficile accettare un piano vaccinale", afferma lo psicologo psicoterapeuta dott. Armando De Vincentiis, che aggiunge: "Tra questi, c'è il fantasma del "non so cosa ci sia dentro", come se sapessero cosa c'è negli antinfiammatori o negli analgesici che la gente in genere prende quasi quotidianamente, spesso accompagnato dal fantasma del "lo hanno fatto in troppo poco tempo", come se avessero cognizioni di biologia e virologia. Una buona informazione eliminerebbe mostri e fantasmi dettati dall'ignoranza e, addirittura, salverebbe vite umane".

Come sarebbe un mondo senza vaccini, che hanno permesso di combattere ed eliminare malattie infettive che in passato mietevano migliaia di vittime? Come si sono sviluppati i vaccini nella storia della medicina? Da dove ha origine la diffusione di false credenze e falsi miti sui vaccini?

A rispondere a queste domande e altre in tema è il libro Vaccini, complotti e pseudoscienza, che si apre con un contribuito proprio di Armando De Vincentiis, che analizza la psicologia dietro le teorie del complotto, denominatore comune di molte pseudoscienze e anche dei movimenti antivaccinisti, e prosegue con i contributi del noto farmacologo Silvio Garattini, da sempre in prima linea nel combattere le pseudoscienze, del divulgatore scientifico Paolo Attivissimo, che affronta i meccanismi di diffusione delle bufale sui vaccini, ripercorrendo il caso Wakefield e la truffa sul vaccino trivalente MPR che causa autismo, del chimico e divulgatore Silvano Fuso, che offre una riflessione sulle trappole comunicative e logiche alla base dell’iniziale “fascino” esercitato dalle pseudoscienze. Il libro approfondisce anche il ruolo delle vaccinazioni nella lotta alle malattie infettive nella storia, spiega anche come funzionano i vaccini, ma ciò che lo rende unico sono le possibili vie che suggerisce per contrastare i fenomeni no-vax e che non possono prescindere dall’educazione e dal dialogo tra scienza e società.

In foto: Armando De Vincentiis e Piero Angela, alla prima presentazione del libro Vaccini, complotti e pseudoscienza.


Il libro è pubblicato dalla casa editrice C1V Edizioni nella Collana Scientia et Causa, che ha l’obiettivo di proporre approfondimenti scientifici attraverso professionisti ed esperti del mondo accademico e professionisti dei diversi settori.

Sempre della stessa collana è anche il libro Giornalismo pseudoscientifico. Disinformazione e sensazionalismo tra media e web, che offre un excursus tra medicina alternativa, paranormale religioso e comunicazione pseudoscientifica. Con il contributo di Piero Angela, viene esaminato come i media riportano certe notizie e come certe fonti vengano esagerate, trascurate o, peggio, inventate.


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